and your mind is dear.
1.6.10
Louise Bourgeois, Designing for Free Fall di Chrstiane Meyer-Thoss Ammann Verlag AG, Zurigo, 1992.
1. All'inizio il mio lavoro è paura di cadere. Più tardi è diventato arte di cadere. Come cadere senza farsi male. Più tardi ancora è arte di stare sospesi, essere duro.
5. I miei coltelli sono come una lingua: ti amo, ti odio. Se non mi ami, sono pronto ad aggredirti. Sono molto a doppio taglio.
8. Il colore è più forte della parola. Comunica subliminalmente. L'azzurro rappresenta la pace, la meditazione, la fuga. Il rosso è un'affermazione a tutti i costi - senza riguardo dei pericoli che lo scontro comporta - della contraddizione, dell'aggressione. Simboleggia l'intensità delle emozioni.
Il nero è lutto, rimpianto, colpa, ritiro. Il bianco significa ripartire da zero. Rinnovamento, possibilità di ricominciare da capo, assoluta freschezza. Il rosa è femminile. Rappresenta il piacere e l'accettazione di sé.
9. La spirale è il tentativo di controllare il caos. Ha due direzioni. Dove ci si colloca, alla periferia o al vortice? Cominciare dall'esterno è paura di perdere il controllo; l'avvolgimento è serrarsi, ritirarsi, comprimersi fino a sparire. Cominciare dal centro è affermazione, muoversi verso l'esterno rappresenta il dare e l'abbandonare il controllo; la fiducia, l'energia positiva, la vita stessa.
19. Quando si soffre, ci si può ritirare e proteggere. Ma la sicurezza della tana (lair, una delle forme ricorrenti nella produzione artistica di L.B.) può anche essere una trappola.
20. Il fallo è per me oggetto di tenerezza. Ha a che fare con la vulnerabilità e la protettività. Dopo tutto ho vissuto con quattro uomini, mio marito e i miei tre figli. Io ero la protettrice. Ho fatto da protettrice anche a mio fratello; lui lo sapeva, ne era cosciente, se ne serviva.
Anche se mi sento protettiva nei confronti del fallo, non significa che non ne abbia paura. "Non svegliare il can che dorme." Si nega la paura con tecniche da domatore di leoni. Pericolo e assenza di paura convivono. Con le donne non c'è pericolo, ma neanche eccitazione. (Vedi Fillette)
29. Io ho bisogno delle mie memorie. Sono i miei documenti. Li sorveglio con cura. Sono la mia intimità e ne sono immensamente gelosa. Cézanne ha detto: "Sono geloso delle mie piccole sensazioni." Abbandonarsi ai ricordi e avere la testa tra le nuvole è negativo. Bisogna distinguere tra i ricordi. Siamo noi a andare a loro o sono loro a venire, a noi. Se siamo noi a andare a loro, sprechiamo il nostro tempo. La nostalgia non è produttiva. Se vengono a noi, sono i semi della scultura.
32. Ho ereditato la razionalità di mia madre e il cuore malato di mio padre.
35. Mio padre provocava in me una continua perdita di autostima. Mia madre rappresentava la fiducia in me stessa. "Non prendertela, sai come sono gli uomini. Dagli ragione, intrattienili; gli uomini sono come bambini." Mi ha convinta. Era la sua forma di femminismo.
36. Mia madre sedeva al sole per ore a aggiustare arazzi. Le piaceva davvero. Questo senso di riparazione è profondamente radicato dentro di me.
Rompo tutto ciò che tocco perché sono violenta. Distruggo le mie amicizie, l'amore, i miei figli. La gente in genere non lo sospetta, ma la crudeltà è presente nel lavoro. Rompo le cose perché ho paura e passo il tempo a riparare. Sono sadica perché ho paura. Eppure la riconciliazione tra persone non funziona mai veramente.
46. Esorcizzare fa bene. Cauterizzare, bruciare per guarire. E' come potare gli alberi. La mia arte è questo. Lo so fare bene.
47. Non è un'immagine che cerco. Non è un'idea. E' un'emozione che si vuole ricreare, l'emozione di volere, di dare e di distruggere.
52. Il potere mi spaventa. Mi rende nervosa. Nella vita reale, mi identifico con la vittima. Ecco perché mi sono dedicata all'arte. Nella mia arte, l'assassino sono io ...
Il processo consiste nell'andare dal passivo all'attivo. Come artista io sono una persona che ha potere. Nella vita reale, mi sento come un topo dietro al termosifone...
53. Facendoti da parte, riconoscendo che non hai potere, diventi più di te stesso. Ti vengono idee chi non avresti mai avuto. Nella mia arte, vivo in un mondo che costruisco con le mie stesse mani. Prendo decisioni. Ho potere. Nel mondo reale, non voglio potere.
61 ... Il bozzolo ha consumato l'animale. Io sono il bozzolo. Non ho io. Io sono il mio lavoro.
(...*)
L.B :
le sue opere :
-FEMME-MAISON, un corpo metà donna metà casa "Non sa che è mezza nuda e non sa che sta cercando di nascondersi. Vale dire che si sta rovinando con le sue mani, perchè si mostra nel preciso istante in cui pensa di nascondersi."
-TOI ET MOI, gli incontri con altri, carichi di emozioni ma anche di sofferenza;
-LAIRS, i momenti di assoluto isolamento nelle tane da lei create;
-CELLS, un duro saggio sulla memoria, composte da spazi racchiusi da recinzioni di rete di ferro, porte e finestre con catene: visibili ma inaccessibili. All'interno oggetti appartenenti all'artista o da lei stessa creati;
-SPIDERS, giganteschi ragni di acciaio "...Io li associo a mia madre, perchè il ragno è un animale che va a intrappolarsi negli angoli, gli angoli gli danno sicurezza. Ma lei non è intrappolata, anzi, cerca di intrappolare gli altri."
L'arte di Bourgeois è come un dialogo interiore, ma forte quel tanto che basta per essere udito.
" Tempo - Tempo vissuto, tempo dimenticato, tempo condiviso. Che cosa infligge il tempo - polvere e disgregazione ? I miei ricordi mi aiutano a vivere il presente e io desidero che sopravvivano. Sono prigioniera delle mie emozioni. Devi raccontare la tua storia e poi devi dimenticarla. Dimentichi e perdoni. Questo ti rende libera."
(Tratto dall'orma bianca "L'audacia dell'età")
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