your heart is pure,
and your mind is dear.



30.4.11

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Namastè

Namasté, namaste, namasteé o namaskar è un saluto originario della zona di India e Nepal e viene usato comunemente in molte regioni dell'Asia.
Può essere utilizzato sia quando ci si incontra che quando ci si lascia.
Viene di solito accompagnato dal gesto di congiungere le mani, unendo i palmi con le dita rivolte verso l'alto, e tenendole all'altezza del petto, del mento o della fronte, facendo al contempo un leggero inchino col capo.
Nella cultura indiana, questo gesto è un mudra, un gesto simbolico utilizzato anche nello yoga.
Namaskar è una variante usata per esprimere particolare deferenza.
La parola namaste letteralmente significa "mi inchino a te", e deriva dal sanscrito: namas (inchinarsi, salutare con reverenza) e te (a te).
A questa parola è però implicitamente associata una valenza spirituale, per cui essa può forse essere tradotta in modo più completo come saluto (mi inchino a) le qualità divine che sono in te.
Unita al gesto di unire le mani e chinare il capo, potrebbe essere resa con: unisco il mio corpo e la mente, concentrandomi sul mio potenziale divino, e mi inchino allo stesso potenziale che è in te.
In sostanza, dunque, il significato ultimo del saluto è quello di riconoscere la sacralità di ognuno di noi.


 il divino che è in me saluta il divino che è in te

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ore 09 e un pò


oggi










lei..che si vedeva laggiù













riviera t.

(ultimo giorno di aprile)



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Jean Prouvé








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Bad Timing





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29.4.11

indaco


riviera t.

ore 7 di mattina
.that light.

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quello che non c'è

il nodo di ogni necessità

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al n°19



riviera t.

(non abita nessuno qui)


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Chair


Carlo de Carli
1950

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28.4.11



lasciami
qui
lasciami
stare
lasciami
così
non
dire
una
parola
che
non
sia
d'amore
per
me
per
la
mia
vita
che
è
tutto
quello
che
ho
e
tutto
quello
che
io
ho
e
non
è
ancora
finita
è
tutto
quello
che
io
ho
e
non
è
ancora
finita

finita
finita

 Lasciami qui
 Lasciami stare
 Lasciami così
 Non dire una parola che non sia d'amore









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riviera t.

 maremosso


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complicate e sofferte riflessioni
per la stagione della cura



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Osborn








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27.4.11

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Marco Demis

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riviera t.
(e tu.. chi sei?)


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mi dici che sono soave...ma non sai, che dentro, ho anche cespugli grandi di bocche di leone


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una parola (33)

soave
[so-à-ve]


 Teneramente dolce e gradevole ai sensi: soave alla vista, all'udito, al gusto; una soave sensazione di morbidezza


che dà sensazioni fisiche o spirituali piacevoli e delicate


Sinonimi: amabile, armonioso, delicato, dolce
Contrari: aspro, non delicato, pesante, stridulo, fastidioso




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London Metz









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26.4.11

APRIL WOODS






Christian Rainer



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HENRIK VIBSKOV





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carta batte sasso
forbice batte carta


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BLESS





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archivio riviera