lui, le sue grappe e le sue etichette
Non so se la mia grappa sia più buona o cattiva; la faccio sempre così, aggiungendo ai miei errori di un tempo le certezze di chi bussa alla mia porta, fa la coda, aspetta, viene e ritorna. E poi ogni bottiglia è diversa, è come una persona. Non sono sicuro neppure di saper disegnare. Ho cominciato un giorno, per caso. Ho cominciato con l’uomo selvatico, poi è venuta la donna. E tutti a chiedermi chi fosse, perché selvatica. Si vede che non erano delle Langhe, ogni paese aveva la sua donna selvatica. Ma non ho fatto soltanto la donna selvatica, ho fatto fiori, colline, raggi e soli. Ho fatto quello che sapevo fare e ho scritto quello che sentivo raccontare. Certo, disegnare mi piace. Ma il mio lavoro è fare la grappa. In fondo la mia vita è tutta qui, non saprei e non vorrei fare altro. Mi sento vivo, mi diverto
Sono parole di Romano Levi