your heart is pure,
and your mind is dear.



12.10.11

Giuseppe Penone

il giardino delle sculture fluide 
di Penone




Tra scorza e scorza è il tempo visibile della crescita dell'albero.


Entrare nel tempo, nello spazio dell'albero.


Un anno di crescita in bronzo ci separa dal cuore dell'albero.


Sotto la corteccia, a contatto del legno, occupiamo lo spazio che la lama del tempo assottiglia anno dopo anno.


Una scorza di carne avvolge e protegge l'albero.


Nel momento di un contatto siamo sempre scorza.


Separare la scorza dal cuore, la pelle dal legno, la corteccia dalla carne.


Scrivere sulla scorza del cuore, sulla pelle del legno, sulla corteccia della carne.




Il prosciugato letto del fiume quasi pieno di foglie.


Il lento scorrere del fiume di linfa nei tronchi degli alberi.


Il rapido e pesante fluire del fiume di bronzo nei rami.


Il fluire del bronzo nel prosciugato letto di fiume di un albero.


Un albero di bronzo che racchiude al suo interno la crescita di un tiglio.


Tra scorza e scorza.


Lentamente il frassino crescendo occupa lo spazio all'interno del bronzo.


Lo spazio del contatto, l'aderire del positivo al negativo della scultura, lo spazio tra la mano che modella e la creta o tra le dita e la penna che scrive.


Lo spazio del contatto è lo spazio tra l'acqua ed il bicchiere, è lo spazio che occupa il bronzo nella fusione, lo spazio del confine, della identità che si fissa per un istante se è un battito di ciglia, per secoli se è una fusione in bronzo.


GIUSEPPE PENONE, 2000-2002



Un pensiero preciso, logico cristallino come la materia della pietra.


I cristalli si aggregano, si sommano nel tempo, formando una materia densa e compressa che si chiama pietra.


La somma dei pensieri si chiama memoria.




Pietre, cervello della terra.


Le circonvoluzioni delle vostre forme sono addolcite dalla continua forza del fiume.


Racchiudete il pensiero, la logica della sfera a cui la vostra forma si avvicina.


Le infinite parti che vi compongono, quei piccoli cristalli di diverso colore che coesistono pressati da miliardi di anni, sono pensieri, idee, immagini.


È pensosa la vostra forma, un pensare grave, calmo, sereno.


Vi siete spogliate nel tempo delle parti che vi toglievano unità e coerenza, per concentrarvi sempre di più nella sintesi di una forma che vi avvicina alla sfera e le parti che avete perduto, come pensieri non chiari, confusi, anche loro col tempo acquistano una forma sempre più chiara e precisa, sempre più sferica.


Pietre ammassate una sull'altra come pensieri, siete tenute insieme dalla coesione dei vostri atomi pressati dalla gravidanza della terra.


Cumuli di pietre come idee che ubbidiscono alla logica della gravità.


Sono passato, saltando da una pietra all'altra, su un cervello di pietre di fiume.


Ho camminato sui pensieri.




Una volta di foglie protegge il cervello.


GIUSEPPE PENONE, 2006



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