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24.10.14

Ricerca della comodità in una poltrona scomoda

Chi deve fare un arredamento si preoccupa, generalmente, di fare dei mobili nuovi, di inventare una nuova forma di tavolo, di sedia, di attaccapanni, di poltrona. Esaminiamo, per esempio, il caso "poltrona" che è il più evidente. Quante poltrone diverse avete visto nella vostra vita? Vi sarà capitato di sedere su poltrone bassissime (poltrone nelle quali le signore per bene non siedono mai), o col sedile così lungo che toccavate lo schienale con la nuca. Poltrone piene di spigoli al vero novecento, poltrone fisiologiche dove chi si muove è perduto, poltrone di tubi cromati, di legno, di denti d'elefante. 
Ma dite la verità: come è riposante una comune sedia a sdraio da cento lire. Eppure il buon borghese non la vuole in casa sua perchè è volgare, a meno che non sia di metallo argentato e rivestita di pelle di serpente boa. Voi capite che si può andare avanti per mille anni (e forse anche di più) a inventare mobili sempre diversi, seguendo tutte le mode di tutti i paesi, i materiali che le industrie buttano ogni momento sul mercato, le tendenze, eccetera, tutto ciò per soddisfare il gusto del buon borghese che non vuole avere in casa sua una poltrona uguale a quella che ha il suo collega d'ufficio. Ognuno vuole un mobile diverso e la vera funzione di una poltrona, per esempio, la comodità, va a pubbliche meretrici.

Ora io dico: vi pare saggio questo modo di lavorare? Credete che sia un lavoro degno dell'uomo e che porti a un reale risultato? Perchè invece di farsi scoppiare la testa ogni volta che si deve disegnare una poltrona (l'osservazione vale per qualsiasi mobile) per creare un pezzo unico raro originale mai visto, non cerchiamo di perfezionare quel mobile riconosciuto ormai da tutte le epoche come il più semplice e il più comodo sedile da riposo che si chiama comunemente sdraio? Perchè non orientiamo le nostre ricerche in questo senso?

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oggi è il compleanno di Bruno Munari

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