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20.7.12

Garbéin - garbino, libeccio

E’ un vento caldo, afoso, che soffia a raffiche, quasi sempre precursore di pioggia. 
Garbinàz, quand’è addirittura insopportabile. 
E’ un vento che dà anche sui nervi, che il metereopatico preavverte con una diffusa irrequietezza anche molte ore prima: a sént e’ garbéin (sento il garbino), si dice; e, quando soffia, a so ingarbinèd (sono ingarbinato). L’ha e’ garbéin (ha il garbino), ha i nervi tesi. E’ va se garbéin, di chi è di comportamento mutevole. Fin che tira ste garbéin… (fin che tira questo garbino), fin che le cose stan così…
 Poiché il garbino è vento mutevolissimo, incostante, così si dice di persona che cambia idea, di voltagabbana: t’è la faza cume e’ garbéin (hai la faccia come il garbino) o t’fé tòtt al fazi cume e’ garbéin (fai tutte le facce come il garbino).
 Foriero, di tempo cattivo: siròc e’ garbéin, dicono infatti i marinai.
 D’estate, soprattutto, il garbino precede lo scirocco e l’immancabile pioggia. Di qui il modo di dire campagnolo: e’ garbéin en mèt sò e’ lèt a maréina (il garbino non mette su il letto in mare), non si ferma, cioè, ma ritorna indietro sotto forma d’altro vento e provoca guai; si dice anche adès e’ va zò e’ garbéin, l’è quand che torna indré! (adesso va giù il garbino, è quando torna indietro!).
 Sempre in campagna, per chi ha i capelli in disordine, o gli abiti, si dice: l’è rufid cum per e’ garbéin (è arruffato che mi sembra il garbino). 


dizionario romagnolo - italiano 


oggi è garbino!


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