and your mind is dear.
31.1.19
27.1.19
Tiziano Terzani
Sto ritirato in una sorta di baita nell’Himalaya indiana.
Scrivo seduto sul pavimento di legno, un pannello solare alimenta il mio piccolo computer; uso l’acqua di una sorgente a cui si abbeverano gli animali del bosco - a volte anche un leopardo -, faccio cuocere riso e verdure su una bombola a gas, attendo a non buttar via il fiammifero usato. Qui tutto è all’osso, non ci sono sprechi e presto si impara a ridare valore a ogni piccola cosa.
Scrivo seduto sul pavimento di legno, un pannello solare alimenta il mio piccolo computer; uso l’acqua di una sorgente a cui si abbeverano gli animali del bosco - a volte anche un leopardo -, faccio cuocere riso e verdure su una bombola a gas, attendo a non buttar via il fiammifero usato. Qui tutto è all’osso, non ci sono sprechi e presto si impara a ridare valore a ogni piccola cosa.
riviera t.
24.1.19
20.1.19
18.1.19
La precisione della poesia
ieri:
riviera t. (io) a Monica
(Monica a me)
"il cagnolino ingessato lo incontrai 2 estati fa in una via periferica di Milano e mi fece molta tenerezza abbinato a quella donnona felliniana che aveva una sua sensibilità nonostante tutto"
in questo momento, come scrive Rupi Kaur:
“che fa così male ma in cui posso vivere così bene...”
“nascono nuove amicizie con sconosciuti e altre diventano estranee...”
“...ho imparato che la vulnerabilità è sempre la scelta giusta perché è facile essere freddi in un mondo che rende molto difficile rimanere morbidi.”
Grazie per la foto meravigliosa che secondo me dovrebbe vincere un premio!
Grazie per il video su Chandra che mi ha fatto superare 'la paura' della sua voce e me la fa amare (se possibile) ancora di più
Grazie per Rupi Kaur e prometto di andare al di là del mio lato snob e antipatico che non me la fa 'vedere' con attenzione
Grazie per Gurumayi
Grazie per le parole
riviera t.
ieri sera
"Sto camminando e c’è luce, c’è anche tanto buio, ma se lo abito, lo respiro, lo ‘attendo’, si riempie di lucciole." (Chandra Livia Candiani)
🎶
17.1.19
16.1.19
15.1.19
*
Dietro ogni malattia c’è il divieto di fare qualcosa che desideriamo oppure l’ordine di fare qualcosa che non desideriamo. Ogni cura esige la disobbedienza a questo divieto o a quest’ordine. E per disobbedire è necessario abbandonare la paura infantile di non essere amati; vale a dire di essere abbandonati. Questa paura provoca una mancanza di coscienza: non ci si rende conto di quello che si è davvero, cercando di essere quello che gli altri si aspettano che noi siamo. Se si persiste in questa attitudine, si trasforma la propria bellezza interiore in malattia. La salute si trova solo nell’autentico, non c’è bellezza senza autenticità, ma per arrivare a quello che siamo davvero dobbiamo eliminare quello che non siamo.
Essere quello che si è: questa è la felicità più grande.
Essere quello che si è: questa è la felicità più grande.
(Alejandro Jodorowsky)
11.1.19
10.1.19
9.1.19
7.1.19
4.1.19
2.1.19
1.1.19
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