Questa sono io, a otto anni. Ero emozionata quel giorno. Molto curiosa di capire cosa fosse un set. Papà mi aveva fatto sedere vicino a lui su una sedia di stoffa vicino a un groviglio di cavi, luci, interruttori. Mi sembrava un circo di gente un po' matta e, chissà, forse in quel momento ho pensato per la prima volta che quello sarebbe stato il mio mondo.
Sì. Vorrei incontrarlo per una bella conversazione a pranzo, presentargli il nipotino che è nato dieci giorni dopo che lui se ne è andato. Dove andrei? In un ristorantino dove mi portava sempre da piccola, dentro gli studi di Cinecittà. Mangiavamo tra una comparsa vestita da gladiatore, una da cowboy, un’altra da astronauta. Quanto ci siamo divertiti. Ecco: parlare un po’, solo un po’, con lui. A me basterebbe.